Una vez mas

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wayfarër
CAT_IMG Posted on 10/12/2010, 17:48 by: wayfarër
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quello te lo dirò nei prossimi capitoli (: Ma già in questo si scopre qualcuno

Capitolo 4

Belinda version

Come primo giorno di lezioni non era stato per niente male ...i compagni di classe erano stati tutti carini con me e i professori non sembravano tanto male.
Mentre tornavo in stanza giocherellavo col ciondolo che mia madre mi aveva regalato. Era davvero bello e particolare; non era uno di quei ciondoli normali, dato che non aveva la forma che hanno di solito, però nascondeva una piccola apertura che non ero mai riuscita a tirar fuori. Forse non l'avrei mai aperto, ma tanto il massimo che ci avrei trovato sarebbe stato qualche ricordo di famiglia. In casa c'erano ovunque "cose di famiglia" dato che i parenti di mio padre non erano per niente modesti.
Per la prima volta aprii la porta della mia stanza e le pareti piene di quei ricordi che avevo a casa svanirono in un attimo. Nella stanza c'era un letto solo ... non capivo perchè i miei avessero deciso di pagare di più solo per darmi una camera singola. Una compagna di stanza mi avrebbe fatto bene.
Raccolsi la mia roba e la gettai sul letto, non avevo proprio voglia di disfare le valigie. Mi buttai scompigliando i cuscini e pensai a tutte le persone che avevo conosciuto quel giorno...
Per primo avevo conosciuto Gaston, non sembrava male come amico. Poi Carlos, che mi aveva letteralmente colpita. Avevamo passato tutta l'ora di biologia inseme, e a pranzo avevo anche scoperto che da piccoli abitavamo nella stessa città. Mi avevo parlato tantissimo di lui, e io gli avevo parlato di me. Avevo anche scoperto che era un patito del calcio, e che sognava di fare il portiere del Boca. Era stato davvero gentile con me.
E infine avevo conosciuto Carol, carina ma sembrava quasi impazzita oggi.
Mi rigirai su me stessa e pensai " che faccio sta sera vado o no?". Le feste non mi erano mai piaciute ma forse quella non sarebbe stata per niente male. Per ora conoscevo tre persone su chissà quante e, se mio padre non aveva mentito, sarei dovuta rimanere per un pò. Bè per questa volta potevo fare un'eccezione.
Decisa aprii la valigia in cerca di qualcosa da mettere. In tutta la mia vita,mai mi ero sentita così nervosa. Mi guardai più e più volte allo specchio, ma nulla sembrava convincermi. Non avevo poi così tanti vestitini da sera dato che li odiavo, ma quelli che avevo mi facevano sentire incredibilmente insicura. Ma perchè mi importava così tanto far bella figura con gente che probabilmente non mi considererà mai?!
Ormai arresa chiusi la porta dell'armadio e mi costrinsi ad uscire da quella stanza. Scesi le scale lentamente, e solo quando vidi un gruppetto di ragazzi nell'atrio diventai ancora più nervosa di prima. Scrutai attentamente i ragazzi chiusi a semicerchio, e quando i miei occhi si posarono su Carlos gli ultimi gradini divennero improvvisamente infiniti.
Ehi c'è la tipa nuova! disse un ragazzo alto almeno un metro e novanta
Gli occhi dei ragazzi si voltarono automaticamente verso di me. Distrattamente finsi un piccolo sorriso e mi voltai verso la porta che dava sul giardino. La festa si sarebbe tenuta lì.
Ehi Belinda... sei arrivata anche tu! esclamò Carlos staccandosi leggermente dal gruppetto
Si,non mi andava di restare in stanza dissi riprendendo il mio solito atteggiamento
Si vede che le tue compagne non sono così simpatiche allora.. si intromise il ragazzo che prima mi aveva indicata
veramente io non condivido la stanza con nessuno
Cavoli! Allora i tuoi devono essere proprio ricchi sfondati continuò il ragazzo. Carlos gli diede subito un colpo sul braccio e mi sussurrò un "scusalo".
No, non fa nulla... dissi mettendo le mani in avanti posso permettermi una stanza così solo perchè mio padre ha ereditato la direzione di una grande società da mio nonno. Niente di più continuai chiudendo il discorso
Te lo dicevo! E' lei la figlia di Arrechavaletra esclamò ostinato il ragazzo verso Carlos.
Si ma forse è meglio che ora te ne vai alla festa. Ti pare Bruno? rispose Carlos guardando male l'amico
Tranquilli non fa nulla, ci sono abituata. Ora però vado di là o mi perdo l'inizio del party dissi indicando la porta. Non mi andava proprio di continuare a parlare della mia famiglia... non mi era mai piaciuto.
Ti accompagno io! esclamò Carlos affiancandomi.
Mi limitai a sorridere e a riprendere in mano il ciondolo che portavo al collo, come facevo ogni volta che ero nervosa. Carlos era davvero molto alto, ma me ne accorsi solo nel momento in cui si mise accanto a me. Senza che se ne accorgesse, ogni tanto, gettavo uno sguardo verso di lui; poi appena lo sorprendevo a voltarsi verso di me tornavo subito a guardare in avanti. Era strano da parte mia... era difficile che mi sentissi a disagio con qualcuno, anzi molto spesso ero proprio io a far spaventare la gente. Mia nonna diceva che ero proprio uguale a mia madre, bella ma aggressiva. In effetti somigliavo molto a mia madre, anche se nell'ambito scolastico per fortuna avevo ereditato tutto da mio padre. Non mi piaceva parlare della mia famiglia perchè se pensavo a loro non mi sentivo per nulla gratificata. I miei genitori avevano grandi speranze in me, soprattuto mio padre, ma io sapevo che da un momento all'altro li avrei delusi.
Scusa per prima, ma Bruno vuole sempre sapere tutto di tutti incalzò Carlos per trovare qualcosa di cui parlare.
Tranquillo ti ho già detto che non fa nulla... tanto non c'è niente di male nel chiedere qualcosa risposi giustificando l'amico. Carlos si limitò a sorridere, poi appena varcammo la soglia del giardino mi prese la mano e mi condusse fino all'estremità della pista da ballo.
Ti va di ballare? chiese Carlos un pò incerto. Stavo per rispondere che non sapevo ballare, quando vidi Gaston che veniva verso di noi.
C'è Gaston! esclamai indicandolo. Poi vidi il viso arreso di Carlos e tirai indietro la mano.
Gaston che intanto era arrivato proprio davanti a noi, ci scrutava entrambi.
Ehi ragazzi, che fate? chiese vedendo che nessuno dei due diceva nulla
Volevamo, anzi volevo ballare... ma credo che non lo farò rispose Carlos guardando in un punto lontano.
Che caratteraccio! Se la prendeva per così poco...
Vabbè... forse è meglio che io vada... incalzò Gaston
No, tranquilli vado io affermò Carlos soffermandosi con lo sguardo su di me
Carlos... perchè mai te ne dovresti andare! esclamai iniziandomi ad arrabbiare.
Non voglio essere di troppo rispose lui secco
Dai ragazzi, ve la prendete per così poco! subentrò Gaston comunque ero venuto a chiedervi se avete visto Carol. continuò scrutando la gente intorno.
Si è andata dentro con quel tipo... quel Matias rispose Carlos con lo stesso tono menefreghista di prima.
Matias?? Gli occhi di Gaston erano due fessure
Si. Perchè? chiese ingenuamente Carlos
Ma ti rendi conto di chi stiamo parlando??
Si! Di Matias, quello dell'ultimo anno... Carlos parlò come se fosse ovvio.
Gaston sembrò non apprezzare quel suo menefreghismo, tanto che senza dire nulla si voltò e tornò indietro verso l'atrio. Mi voltai immediatamente verso Carlos ma lui guardandomi un ultima volta neglio occhi si voltò per scomparire esattamente come aveva fatto Gaston.

Carol Version

Bene... pensai nonappena varcai la soglia della porta che dava sul giardino della scuola. Gaston era lì a pochi metri da me, eppure mi sembrava così distante. Forse mi sarei dovuta avvicinare nonostante tutto... ma non ne avevo il coraggio. Mi strinsi nel mio vestitino azzurro e mi accostai esattamente nella parte opposta a quella in cui si trovava Gaston. Evidentemente mi notò subito perchè con la coda dell'occhio vidi che aveva rivolto il suo sguardo verso di me. Per quella sera però non volevo pensare a lui! Non volevo tornare di nuovo in stanza con le lacrime agli occhi. Ormai sapevo troppo bene che se lo avessi tenuto d'occhio tutta la sera sarebbe andata a finire così.
Ehi Carol! Ti va di ballare? mi chiese improvvisamente un ragazzo interrompendo bruscamente i miei pensieri. Solo quando lo guardai meglio vidi che era Matias. Quel ragazzo non si arrendeva mai! Erano quasi due anni che mi corteggiava senza che io lo avessi mai degnato di uno sguardo. Tutte le ragazze sarebbero volute essere al mio posto... ma io proprio non capivo cosa ci trovassero.
Se quella richiesta mi fosse stata fatta due giorni prima di sicuro non avrei mai accettato; ma quella sera era diverso.
Certo che mi va risposi con un sorriso fintissimo. Matias dapprima sembrò sorprendersi, poi come se fosse tutto normale mi prese per la mano e mi portò al centro della pista da ballo.
Mi fece roteare più volte su me stessa, per poi stringermi a sè.
sei davvero stupenda con questo vestito mi sussurò all'orecchio Matias.
Grazie bisbigliai poco convinta. Non sapevo perchè ma i suoi complimenti non mi facevano per niente bene.
magari più tardi se ti va ti porto ad una festa.. incalzò Matias
Una festa? domandai confusa
Si. Il mio amico Nicolas ne organizza una ogni anno... sai questa festa qui diventa ogni volta più noiosa e noi invece sappiamo come divertirci rispose Matias sorridendo. Un sorriso che alludeva a tutt'altro.
Avevo già sentito parlare di queste feste che venivano fatte durante il benvenuto ai nuovi studenti, ma non ne avevo mai preso parte prima d'ora.
Che ne dici se invece ci andassimo ora? chiesi con uno sguardo deciso.
Ma certo! esclamò Matias più che sorpreso.
Mi prese per la mano e rientrando dal giardino con lui, vidi Gaston parlare con quella Belinda. Strinsi ancora di più la mano in quella di Matias e mi lasciai condurre in un posto che nemmeno io conoscevo.


Edited by esperanza; - 8/9/2011, 15:49
 
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